Monofobia: la paura di restare da soli. Cause e consigli per affrontarla.

Come evitare che la monofobia condizioni la nostra vita e le nostre relazioni

La monofobia, o la paura di restare da soli, è un termine generico che raggruppa diversi tipi di paure. Alcune persone hanno paura di stare lontani da un loro caro, che sia un partner o un amico. Altre hanno paura di vivere da soli, restare a casa da soli, o stare da soli in pubblico. Queste fobie potrebbero non avere tutte la stessa causa. Alcuni studi hanno accertato che un’infanzia difficile ed eventi traumatici sono fattori di rischio importanti, alla base di un disturbo d’ansia da separazione in piena regola. Al di là della gravità della paura, è comunque sempre possibile trovare un modo per affrontarla.

Cause della monofobia

La monofobia presenta quindi un certo numero di varianti, ognuna delle quali ha una motivazione psicologica latente; la paura di stare da soli in pubblico, ad esempio, è connessa all’ansia sociale o all’agorafobia. In generale, la monofobia è solitamente scatenata da sentimenti di solitudine e difficoltà a mantenere l’autocontrollo, ma anche da ricordi traumatici e da sentimenti di inadeguatezza, che sorgono in concomitanza di un’emergenza. Questi ultimi sono molto comuni tra coloro che hanno paura di restare a casa da soli e a volte sono più che giustificabili; se si vive in un quartiere ad alto tasso di criminalità, ad esempio, è normale esercitare particolare prudenza. Chi soffre di monofobia però reagisce in maniera irrazionale e spropositata a fronte di un situazione normale o poco pericolosa, arrivando a modificare il proprio stile di vita pur di non vivere ansia e disagio.

Quando il disagio di restare da soli è troppo

La maggior parte di noi è in grado di identificare due o tre persone importanti che sappiamo essere pronte a fornirci un aiuto concreto e che, per questo motivo, ci mancano più degli altri quando sono lontani. In genere, questi sentimenti sono blandi e hanno una durata molto breve. Un disagio prolungato, però, può essere sintomo di un attaccamento indotto dall’insicurezza, che a lungo andare può aggravarsi ed evolvere in un disturbo dell’ansia. Questo tipo di fobia è molto comune nei bambini. È generalmente considerata parte del normale sviluppo emotivo, e non viene diagnosticata come disturbo – qual è invece l’ansia da separazione – a meno che non si protragga oltre l’infanzia o sia particolarmente grave.

Affrontare la monofobia

Qualunque forma assuma la monofobia, ci sono alcune strategie che possono aiutarci ad alleviare l’ansia che ci procura. Innanzitutto, cerchiamo di ridurre al minimo i rischi concreti legati alla nostra paura. Una certa reazione, per quanto esagerata rispetto alla situazione, potrebbe segnalarci che è necessario compiere una determinata azione per rendere sicuro il nostro ambiente (chiudere la porta, inserire l’allarme, etc.) Se anche così la monofobia continua a causarci un forte disagio, la cosa migliore da fare è lavorare sul nostro autocontrollo e concentrarci sul presente, ovvero sul momento e sul luogo in cui ci troviamo. 

Tecniche di rilassamento, distrazioni, supporto dei propri cari

Molti trovano beneficio nelle tecniche di rilassamento, che riescono persino a scongiurare gli attacchi di panico. Respirazione profonda, meditazione training autogeno sono piuttosto facili da imparare e possono essere utilizzati dappertutto.

Se nemmeno queste tecniche funzionano e la monofobia continua a influenzare in maniera significativa la nostra vita, potremmo provare con i rumori di fondo, che aiutano a distrarsi, o con un giocattolo stimolante, da utilizzare in pubblico per mitigare l’ansia. Anche un libro o il tablet potrebbero essere utili, a meno che non si utilizzino per evitare di affrontare la causa della nostra fobia.

Se non siamo in grado di gestire la monofobia da soli, cerchiamo il supporto dei nostri cari. Parlare al telefono o chattare online, a volte, è più che sufficiente per placare lo stress del momento. Soluzioni più a lungo termine sono invece i rituali: cucinare sempre lo stesso piatto per cena o inviare un’email alla stessa ora tutte le sere possono aiutarci a farci sentire vicini alla nostra famiglia o ai nostri amici, anche quando sono lontani.

In ultimo, non dimentichiamoci che possiamo rivolgerci a un terapeuta professionista che ci aiuti a scoprire e ad affrontare l’origine delle nostre paure, anche online: la monofobia non deve impedirci di vivere la nostra vita né rovinare le nostre relazioni.

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Barbara Amarù

Specializzata in Psicoterapia Ipnotica, potenziamento emotivo, cognitivo e comportamentale.

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