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L‘accettazione radicale è il segreto per superare la sofferenza emotiva. Consiste nella volontà di vivere la vita così com’è, anche e soprattutto quando le cose non vanno come vorremmo, per liberarsi di amarezza, risentimenti e traumi. Questo concetto è un componente cruciale della terapia dialettico comportamentale (DBT), sviluppata per trattare il disturbo borderline di personalità. In questo articolo scopriremo le origini di questo protocollo terapeutico e come può aiutarci a lasciarci alle spalle emozioni dolorose e traumi del passato.
Origini
La scoperta della accettazione radicale è comunemente ascritta alla psicologa Marsha Linehan, che nel 1993 sviluppò la terapia dialettico comportamentale (DBT) per trattare il disturbo borderline di personalità. Tuttavia questa pratica liberatoria di auto-cura risale a molto prima: trova infatti fondamento nel Buddismo, che individua nel distaccamento e nell’accettazione la via per alleviare la sofferenza.
Buddismo
Il Buddismo è una filosofia (e non una “religione”) incentrata sul miglioramento della qualità di vita attraverso la comprensione delle cause della sofferenza. La sofferenza è universale: tutti gli umani soffrono, a prescindere da status socioeconomico, predisposizione genetica e qualsiasi altro fattore.
La filosofia buddista si basa sulle quattro nobili verità:
- Sofferenza e miseria esistono
- La sofferenza è causata dal desiderio
- La sofferenza si può sconfiggere
- L’ottuplice sentiero è il percorso da intraprendere per emanciparsi da essa
Queste quattro verità coincidono con i valori chiave dell’accettazione radicale. Questa terapia infatti insegna a accogliere la vita nella sua interezza e a distaccarci dalla sofferenza del passato.
L’Ottuplice Sentiero è un insieme di pratiche finalizzate a migliorare la propria vita tenendo una condotta etica e votata al bene. Vediamo quali sono queste pratiche:
- Retta visione (Samma ditthi):accettare gli insegnamenti del Buddha.
- Retta intenzione (Samma sankappa): avere il giusto atteggiamento.
- Retta parola (Samma vaca): dire la verità, non spettegolare o calunniare.
- Retta azione (Samma kammanta): vivere in pace, evitando comportamenti violenti.
- Retta sussistenza (Samma ajiva): vivere senza arrecare danno agli altri.
- Retto sforzo (Samma vayama): mantenere uno stato d’animo salutare.
- Retta presenza mentale (Samma sati): avere consapevolezza di sé, di ciò che facciamo e diciamo.
- Retta concentrazione (Samma samadhi): impegnarsi per rispettare le precedenti pratiche.
Questi otto elementi del Buddismo sono perfettamente in linea con le tecniche presentate dalla teoria dell’accettazione radicale.
Marsha Linehan e la DBT
Marsha Linehan è la psicologa che ha sviluppato per prima la terapia dialettico-comportamentale nel 1993, in primis per trattare il disturbo borderline della personalità (BPD). Essa è infatti finalizzata ad aiutare chi ne soffre a gestire le proprie emozioni, che spesso si manifestano in modo intenso e incontrollabile all’improvviso.
Come funziona?
Dal 1993 in poi, la DBT e la teoria dell’accettazione radicale sono diventate molto popolari e vengono attualmente utilizzate per trattare non solo il BDP, ma anche depressione, disturbi alimentari e stress post-traumatico. Tutti questi disturbi hanno infatti in comune la disregolazione emotiva, che si può curare proprio con le pratiche del Buddismo e della teoria della Linehan. Praticare l’accettazione radicale aiuta ad alleviare la sofferenza emotiva incoraggiandoci a:
- accettare la realtà così com’è, senza sforzarci di cambiarla
- prevedere le occasioni di infelicità per iniziare ad accettarle
- esplorare le cause profonde della nostra sofferenza
- apprezzare e accettare sia il passato sia il momento presente, anche se non è come lo vorremmo
La realtà non va respinta o combattuta, ma va abbracciata: solo così si può uscire dal vortice di rabbia, tristezza e qualunque altra emozione ci stia risucchiando. Sopportare il dolore non è facile, ma non ci si può certo aspettare di star meglio senza fare uno sforzo per guarire. Agendo in maniera consapevole e utilizzando delle tecniche di coping sane, è possibile smettere di soffrire. Vediamo come.
Elementi dell’accettazione radicale
Gli elementi fondamentali dell’accettazione radicale sono due:
- cambiare il nostro modo di pensare per distaccarci dalla sofferenza
- desiderare di vivere la vita a pieno, accettando sia il bene sia il male
È fondamentale che ci sia la volontà di distaccarsi dalle emozioni e dal dolore che derivano dal passato o da eventi che sono al di fuori del nostro controllo. Disperarsi per qualcosa che è già avvenuto o che non si può cambiare porta solo a ulteriore sofferenza. L’accettazione radicale può aiutarci a minimizzare emozioni negative come risentimento, senso di colpa e vergogna. La prima cosa da fare per iniziare il cambiamento è fare un patto con se stessi: da oggi accetterò la realtà così com’è. La seconda cosa da fare è ricordare a se stessi di questo patto, sforzandosi di metterlo in pratica quotidianamente. Col tempo, arriveremo ad allontanarci dalla sofferenza e a godere della vita a pieno.
È bene essere consapevoli che non è possibile guarire in modo duraturo dalla sofferenza emotiva se non si è disposti a impegnarsi attivamente per farlo. Ci vuole forza di volontà per praticare questo stile di vita e, ovviamente, serve tempo. Il risultato però vale decisamente gli sforzi: una vita serena, piena di felicità e libera dalla sofferenza.
Esempi di accettazione radicale
Alcuni esempi di esperienze dolorose che l’accettazione radicale può aiutarci ad affrontare sono:
- la morte di una persona a noi cara
- la diagnosi di una malattia terminale
- il trauma di un abuso sessuale subito durante l’infanzia
- la perdita del lavoro o di un ruolo importante
- fame, guerra e altre forme di miseria
Per alcune persone, imparare ad abbracciare esperienze traumatiche di questo genere è stato il punto di svolta per uscire dalla depressione.
Come praticare la accettazione radicale usando la DBT
Ci sono diverse tecniche della terapia dialettico-comportamentale (DBT) che possiamo provare per praticare l’accettazione radicale. Vediamone alcune:
- prestare attenzione e accettare la realtà della nostra situazione
- aprirsi e sperimentare l’accettazione completamente, col corpo e con la mente
- capire che la situazione attuale non è una condizione permanente
- accettare che non si può sempre cambiare quello che ci rende infelici
- fare un elenco dei comportamenti da mettere in pratica dopo aver accettato le nostre sofferenze passate
- abbracciare le emozioni negative come delusione e rabbia, sapendo che finiranno
- fare attenzione a tutte le sensazioni che proviamo, a livello che fisico e mentale
- pianificare quelle attività che siamo soliti evitare, pensando al modo migliore per affrontarle
- credere che la vita è degna di essere vissuta e che tutto andrà bene, perché il dolore è temporaneo
In conclusione
In Italia, durante il lockdown della primavera 2020, l’88,6% delle persone sopra i 16 anni ha sofferto di stress psicologico e quasi il 50% di sintomi di depressione. A prescindere dal disturbo, la disregolazione emotiva è un sintomo molto comune. Se ne soffrite, l’accettazione radicale e le altre tecniche della terapia dialettico-comportamentale sono lo strumento migliore per aiutarvi a comprendere chi siete, chi volete essere e che cos’ha in serbo la vita per voi. Belproblema è una piattaforma di terapia online che può mettervi in contatto con uno psicologo online in grado di introdurvi a questa tecnica.
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Mattia Furia
Specializzato in Psicoterapia Cognitiva, incentrata sul presente, sulle risorse individuali e sulla possibilità di verificare i progressi compiuti.