Il termine codipendente viene spesso usato in modo improprio e dispregiativo per descrivere una persona “appiccicosa”, che cerca sempre la compagnia di qualcuno. Ma la vera codipendenza affettiva è ben più estrema. Secondo l’Associazione Americana degli Psicologi, è una condizione di dipendenza emotiva reciproca tra due individui, oppure una relazione disfunzionale in cui un individuo è psicologicamente dipendente da qualcuno che, a sua volta, ha una dipendenza patologica (alcol, gioco d’azzardo). Questa dipendenza spesso progredisce fino a raggiungere condizioni estreme, per cui la persona che ne soffre si sente responsabile per l’altro, arrivando a modificare la percezione di sé e la propria autostima.
La codipendenza spesso affligge un familiare o un amico di una persona che sta affrontando una dipendenza da alcol e droga, ma gli stessi schemi comportamentali sono stati riscontrarti in chi soffre di disturbi mentali cronici o gravi, o in chi fa parte di una famiglia disfunzionale.
I sintomi del codipendente affettivo
Ma come capire se siamo codipendenti? Ecco i sintomi che ci aiutano a identificare la codipendenza affettiva. Non occorre che siano tutti manifesti.
Bassa autostima
Sentire di non essere mai abbastanza e paragonarsi spesso agli altri sono segni di bassa autostima. Senso di colpa, vergogna e perfezionismo spesso vanno mano nella mano con la convinzione di non avere valore come esseri umani.
Famiglia disfunzionale
Una famiglia disfunzionale è una famiglia che nega e reprime i sentimenti di paura, rabbia, dolore o vergogna che prova, creando terreno fertile per la codipendenza affettiva. I membri della famiglia imparano a ignorare i propri bisogni e a concentrarsi sul membro della famiglia problematico, diventando così codipendenti.
Compiacimento dell’altro
Molte persone vogliono mostrarsi disponibili, ma chi soffre di codipendenza affettiva non pensa nemmeno di avere una scelta. La sola idea di dire no causa loro ansia. Spesso sacrificano i loro bisogni per compiacere gli altri.
Mancanza di confini
Essere emotivamente sani implica conoscere la differenza tra ciò che ci appartiene e quello che appartiene agli altri. Questo vale per il nostro corpo, le nostre proprietà e i nostri sentimenti. Le persone codipendenti tendono a non avere confini (si sentono responsabili per i sentimenti degli altri o accusano gli altri per i loro) o ad avere confini troppo rigidi (si schermano dagli altri). Spesso sono altalenanti tra questi due estremi.
Prendersi cura dell’altro
La persona codipendente ha il bisogno compulsivo di anteporre i bisogni dell’altro ai propri, di aiutarlo e di cercare di aggiustarlo. Se il suo aiuto non viene accettato, si sente ferita e rifiutata e continua a insistere, anche se l’altro ha chiaramente detto di no.
Controllo dell’altro
Tutti hanno bisogno di sentirsi in controllo della propria vita. Una persona codipendente, però ha bisogno di controllare quella degli altri per sentirsi bene. Mostrarsi compiacenti e prendersi cura dell’altro sono modi per esercitare controllo.
Comunicazione disfunzionale
Chi soffre di codipendenza affettiva ha difficoltà a comunicare i propri pensieri, sentimenti e bisogni, spesso perché non sa quali sono. Quando comunica, lo fa in maniera indiretta per evitare di innervosire l’altro.
Ossessione
I codipendenti trascorrono sin troppo tempo a pensare ossessivamente all’altro, spesso fantasticando su come vorrebbero che fossero le cose e come fare a rendere reali quelle fantasie. Questo gli impedisce di concentrarsi sulla propria vita.
Dipendenza
Le persone che soffrono di codipendenza affettiva hanno sempre bisogno di avere una relazione e non riescono a sentirsi bene se non piacciono agli altri. Sono terrorizzati dal rifiuto e dall’abbandono e spesso finiscono per cadere in depressione se si sentono soli. Quando una relazione diventa dolorosa o violenta, si sentono in trappola e non riescono a tirarsene fuori.
Problemi con l’intimità
Questo problema non si riferisce tanto alla sfera sessuale, quanto all’essere aperti e onesti con l’altro.
Paura dell’abbandono
Anche il più piccolo degli incidenti, come il partner che si dimentica di chiamare, può scatenare intense reazioni nel codipendente.
Paura di sbagliare
Quando una persona codipendente sbaglia, è subito preda di stress e ansia, perché teme di essere abbandonato.
Tendenza a confondere la pietà per amore
I codipendenti tendono ad amare persone per cui provano pietà e che vogliono salvare.
Scarso narcisismo
Desiderare che qualcuno abbia bisogno di noi non è diverso dal desiderare di sentirsi importanti, ovvero dal narcisismo. Se molti studi hanno riscontrato un basso livello di narcisismo nei codipendenti, altri hanno riscontrato l’esatto opposto.
Rifiuto
Il rifiuto è ciò che impedisce alla persona codipendente di cercare aiuto. Dal momento che si concentra sempre su qualcun altro, ha difficoltà a ricevere qualsiasi cosa, aiuto incluso, e spesso non lo coglie. Rifiuta la sua vulnerabilità e il suo bisogno di amore e intimità veri.
Terapia contro la codipendenza
Secondo gli studi, iniziare una terapia per la codipendenza affettiva aiuta ad aumentare l’autostima, migliora le strategie adattive, la comunicazione e la capacità di prendere decisioni in autonomia, riduce il trauma (ansia, stress, depressione) e i comportamenti codipendenti che causano problemi. L’obiettivo non è diventare un essere umano perfetto, ma rivendicare il proprio io e diventare un individuo che funziona a sé stante, in grado di stare bene da solo e in una relazione intima.
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Oceania Pannone
Specializzata in psicoterapia della famiglia e di coppia, utilizzo un modello che connette individuo e relazioni, mondo interno e mondo esterno, comportamenti, significati ed emozioni.