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L’autostima è la percezione che si ha di se stessi, che porta quotidianamente a fare un confronto tra il proprio essere reale e quello desiderato, auspicabile. L’autostima non è un tratto che potremmo definire genetico, dato una volta per tutte, ma si crea e si modifica nel tempo. Inizialmente è il rapporto con i genitori e la famiglia ad avere il peso maggiore sullo sviluppo dell’autostima di ognuno; con il passare del tempo pesano sull’autostima anche le esperienze di vita, anche quelle che riguardano esclusivamente la sfera emotiva.
Bassa autostima
L’immagine che si ha di sé può risultare falsata da una serie di eventi negativi, o dalle “lenti” che lo sviluppo emotivo che abbiamo avuto da bambini ha fornito. Le motivazioni che portano ad avere una bassa autostima, a sentirsi inadeguati e poco idonei a molte esperienze di vita quotidiane, dipendono spesso dal comportamento dei genitori con il bambino piccolo, ma anche da situazioni che si sono verificate in seguito: sono in genere i fallimenti, la non conformità ad un modello montale di se stessi che ognuno si costruisce, a portare ad avere una bassa autostima. Purtroppo è spesso un pozzo senza fondo; chi ha una bassa considerazione di sé tende a sentirsi inadeguato tanto da non avvicinarsi ad alcune esperienze, cosa che alimenta la bassa autostima. Con il passare del tempo un soggetto schivo, che tende ad essere timido e a evitare alcune situazioni sociali, può smettere di frequentare gli altri, può svolgere un lavoro non soddisfacente, al di sotto delle sue reali possibilità, tenderà all’evitamento di buona parte delle situazioni in cui ci si deve “misurare” con gli altri.
La bassa autostima e gli altri
Tra coloro che hanno una bassa autostima molti hanno l’abitudine di valutare se stessi considerando ciò che l’altro pensa di loro. A parte il fatto che non è semplice capire effettivamente cosa gli altri pensano, il cercare la conformità a dei modelli, considerati come una misura generale, è sempre un errore. Ogni essere umano è originale e può vivere al meglio solo se impara a guardarsi con occhi positivi. Quanto positivi? In effetti esiste un livello di autostima che potremmo dire “ideale”, superato il quale subentrano altre problematiche. Coloro che hanno un’autostima eccessivamente elevata, che si vedono con occhi che li portano a considerarsi migliori di chiunque altro, divengono facilmente arroganti e possono non riuscire a stabilire dei rapporti solidi nel corso del tempo. Quando si parla di autostima comunque conviene sempre centrare l’attenzione sul singolo, su come lui si vede, sulle critiche e i suoi timori che tende a creare da solo, senza confrontarsi con gli altri ma solo immaginando quello che possono pensare di lui.
Come aumentare l’autostima
Esistono dei metodi che consentono di migliorare la considerazione che ognuno ha di se stesso, di vedere al meglio il proprio modo di essere senza permettere che la paura o il senso di inadeguatezza minino l’autostima. Detto questo, non necessariamente questi metodi funzionano in ogni situazione; anche perché ci sono situazioni di bassa autostima che si possono considerare patologiche, che si migliorano esclusivamente attraverso la terapia. Sono questi i casi di coloro la cui autostima è stata minata nel profondo da genitori eccessivamente severi, o da esperienze del passato che hanno ingenerato la bassa considerazione di se stessi. In linea generale per migliorare l’autostima è necessario insegnare al singolo soggetto come guardarsi con occhi nuovi, senza farsi guidare dai modelli esterni o dalle proprie paure.
Accettare se stessi
La persona più equilibrata è quella che conosce i propri pregi e i propri difetti e opera quotidianamente puntando sui pregi e cercando di minimizzare i difetti. Ovviamente ci sono pregi e difetti di vario genere; alcuni sono dei dati di fatto, un soggetto basso che desidererebbe essere più alto non ha molte frecce al suo arco, se non quella di riconsiderare il fatto che l’essere alti porti o meno dei vantaggi. Altri difetti invece sono modificabili, su di essi si può lavorare; c’è chi non ama il fatto di essere in sovrappeso, chi vorrebbe avere maggiori capacità di eloquio, chi ancora ritiene di fare un lavoro al di sotto delle proprie possibilità. Accettare i propri pregi e difetti significa anche cercare di migliorare i difetti che ci infastidiscono di più, nei limiti del possibile. L’importante però è anche evitare che questi difetti prendano il sopravvento nella visione che abbiamo di noi stessi, puntando invece sui nostri pregi.
Aumentare l’autostima considerando i propri reali desideri
Come abbiamo detto l’autostima è correlata anche al rapporto con amici, genitori e familiari in genere. Per aumentare l’autostima è importante cercare di valutare quali siano i reali desideri personali, limitando l’influenza che gli altri hanno sul singolo soggetto. Si tratta di un percorso difficile, che però porta sempre qualche frutto interessante. Spesso la società esterna condiziona alcune convinzioni, ad esempio nel caso citato precedente, di chi si ritiene troppo basso; certo, avere un aspetto fisico gradevole piace a tutti, ma non serve corrispondere alla perfezione a dei canoni estetici irraggiungibili per averlo. Concentrarsi su ciò che si desidera veramente e puntare sui propri punti di forza è un atteggiamento che permette di migliorare la propria autostima. Allo stesso modo lo può fare il congratularsi con se stessi per i successi ottenuti nella vita quotidiana, così come approfondire le motivazioni che portano a degli insuccessi.
Pensare agli obiettivi e non agli ostacoli
Molti di coloro che vivono un’eterna situazione di bassa autostima tendono a prefigurarsi ogni evento della propria vita come un fallimento. Perché si sentono troppo bassi, come dicevamo prima, o per mille motivi, tra cui il timore di non riuscire, la paura di incontrare persone nuove, il considerare varie situazioni in cui l’insuccesso sembra ineluttabile. Agendo così l’insuccesso diviene veramente ineluttabile, meglio invece concentrarsi su ciò che può consentire di superare gli ostacoli che si incontrano nella vita. Porsi degli obiettivi realistici e cercare di ottenerli è di certo un compito difficile da eseguire, soprattutto in talune situazioni; certo è che ritenersi inadatti porta pian piano a rinunciare a qualsiasi obiettivo.