Emozioni represse: come riconoscerle e lasciarle andare

Consigli per entrare in contatto con noi stessi e esprimere i nostri sentimenti in maniera sana

emozioni represse

Imparare a riconoscere e a liberare le emozioni represse è un processo complesso, ma anche estremamente gratificante, perché ti cambia la vita. Tenerle a lungo dentro di noi può spingerci a comportarci in maniera irrazionale e malsana, fino a esplodere. Scopriamo insieme cosa sono, il motivo per cui le stiamo trattenendo e come fare a liberarle, in modo da vivere una vita più felice e genuina.

Cosa sono le emozioni represse?

Le emozioni represse sono quelle inconsce. Sono diverse dalle emozioni soppresse, che sono sentimenti che noi evitiamo intenzionalmente perché non siamo sicuri di come fare a gestirli. Quando sopprimiamo le nostre emozioni, lo facciamo per un motivo. È una soluzione temporanea che ci aiuta a superare un momento critico. Una volta passato, torniamo su quell’emozione e la elaboriamo, indagando sulle cause che ci hanno spinto a sopprimerla. Le emozioni represse invece non vengono mai processate e, proprio per questo, non spariscono mai. Tornano sempre, spesso sotto forma di sintomi fisici o psicologici.

Perché reprimiamo le nostre emozioni?

Le emozioni represse solitamente hanno radici nella nostra infanzia. Potremmo aver imparato da genitori o insegnanti che è meglio evitare di esprimere emozioni, di qualunque tipo siano, perché loro in primis non ne parlavano o non incoraggiavano noi a farlo. Potremmo aver imparato a seppellire i sentimenti più difficili da gestire perché non ci era permesso esprimerli o perché venivamo giudicati o criticati nel farlo. Questi comportamenti interiorizzati da bambini spesso diventano abitudini più o meno consapevoli, che ci accompagnano fino all’età adulta impedendoci di esprimere le nostre emozioni in maniera sana.

Quali sono le emozioni che tendiamo a reprimere?

La maggior parte di noi tende a reprimere le emozioni potenti e complesse, soprattutto quelle associate a esperienze passate spiacevoli. Generalmente reprimiamo quei sentimenti che gli altri tendono a considerare negativi, come la frustrazione, la tristezza, la paura, la delusione e la rabbia, e non quelli positivi, come l’amore e la gioia.

Anche qui, dobbiamo guardare alla nostra infanzia e ricordarci se i nostri genitori o i nostri insegnanti erano soliti dirci:

  • dovresti essere grato per quello che hai
  • non fare l’ingrato
  • non hai motivo di essere infelice
  • smettila di essere triste
  • calmati

È importante notare che c’è un’enorme differenza tra il fare questo tipo di affermazioni occasionalmente e farlo in maniera ripetuta e continuativa: nel primo caso, esse aiutano il bambino a calmarsi e a ritrovare la bussola, nel secondo, ne soffocano la spontaneità emotiva. Evitare di legittimare i sentimenti di un bambino può portarlo a credere che le sue emozioni non siano valide. Anche se i nostri genitori non hanno sminuito intenzionalmente le nostre emozioni, potrebbero comunque averci spinto a non esprimerle liberamente.

Come capire se stiamo reprimendo delle emozioni

Trattenere i sentimenti negativi troppo a lungo può avere un effetto deleterio sulla nostra salute fisica e mentale. Anche se sappiamo che le nostre reazioni emotive non sono le cause dirette dei nostri acciacchi o malanni, è stato dimostrato che possono indebolire il nostro sistema immunitario, favorendo l’insorgere di sintomi psicosomatici e malessere generale.  

Si ritiene che le emozioni represse contribuiscano all’insorgere di:

  • stress, ansia depressione
  • nausea e problemi gastrointestinali
  • stanchezza e disturbi del sonno
  • tensioni muscolari e dolori
  • cambiamenti nell’appetito

Inoltre, la rabbia repressa contribuisce allo sviluppo di ipertensione, patologie cardiovascolari e gastrointestinali.

Consigli per liberare le emozioni represse

Imparare a smettere di reprimere le nostre emozioni può essere rigenerante per il nostro benessere fisico e mentale. Ecco alcuni consigli per iniziare a farlo.

Cercare un aiuto professionale

Parlare con un terapeuta o con un altro professionista della salute mentale è il primo step per imparare a capire come liberare le nostre emozioni represse. Lo psicologo può aiutarci a individuare le cause profonde di queste emozioni e offrirci guida e supporto mentre le esploriamo. Con la terapia, possiamo imparare a capire meglio i nostri sentimenti e sviluppare diversi metodi per regolarli in modo sano. Inoltre, inizieremo a capire come gestirli quando ci rapportiamo con gli altri.

Rimanere in contatto con noi stessi

Poniamoci come obiettivo di dialogare con noi stessi il più possibile. Chiediamoci come stiamo. Se facciamo fatica a farlo a mente, scriviamolo su un diario. Possiamo anche rappresentare i nostri sentimenti attraverso il disegno o cercare una canzone che descriva come ci sentiamo, in modo da entrare in contatto con noi stessi.

Imparare a esplicitare 

Per accettare e liberare le nostre emozioni è necessario imparare a comprendere noi stessi. Proviamo a esplicitare come ci sentiamo:

  • Questa cosa mi fa stare bene
  • Sono confuso in merito a questa situazione
  • Sono molto nervoso in questo momento, ho bisogno di rilassarmi

L’obiettivo è sentirsi a proprio agio nell’esprimere le proprie emozioni in maniera duratura.

Evitare l’autocritica spietata

A prescindere dal tipo di emozione che stiamo provando, evitiamo di giudicarla. Semplicemente, viviamola e vediamo dove ci porta. Può essere utile cercare di capire i motivi per cui la stiamo provando. Ad esempio: “Mi sento molto nervoso in questo momento perché ho una riunione importante domani.” Oppure: “Mi sento davvero bene perché sono riuscito a raggiungere questo traguardo!” Più ci sentiamo a nostro agio a esprimere le nostre emozioni, più sarà facile condividerle con le persone importanti della nostra vita.

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Laura Rainoldi

Specializzata in Psicoterapia Psicoanalitica finalizzata a gestire le reazioni emotive, sostenere l'autostima e regolare il funzionamento relazionale.

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