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A tutti noi è capitato di vedere l’opera di un artista di strada: uno splendido disegno che, se guardato dalla giusta prospettiva, riesce a trasformare un marciapiede in una misteriosa caverna o in una roboante cascata. Ci sono molti altri esempi di illusioni ottiche, ma il meccanismo alla base è lo stesso: i nostri occhi inviano al cervello dei segnali che vengono mal interpretati, lasciandoci con delle false impressioni che possono essere difficili da identificare anche ad un attento esame. Le distorsioni cognitive funzionano allo stesso modo: è la nostra mente che ci gioca degli scherzi e ci fa vedere la realtà attraverso una lente falsata. Poiché siamo circondati da miriadi di informazioni, il nostro cervello ricorre a delle scorciatoie, che a volte causano un pensiero distorto.
Perché le distorsioni cognitive sono importanti?
È quasi impossibile parlare di distorsioni cognitive e del loro impatto sulla salute mentale senza citare gli studi del Dottor David D. Burns. Per quanto possa sembrare ovvio, è stato il primo ad affermare che i nostri pensieri sono i diretti responsabili dei nostri sentimenti. Per cui, quando si indugia in pensieri positivi, ci si sentirà felice; viceversa, quando ci si abbandona ai pensieri negativi, il nostro umore ne sarà negativamente influenzato. Chi cade nel baratro dei pensieri negativi spesso è vittima delle distorsioni cognitive, ovvero di falsi pensieri negativi. Questi tipi di automatismi possono portare allo sviluppo di disturbi mentali come ansia e depressione. Le distorsioni cognitive sono quindi importanti, perché hanno il potere di farci stare male per davvero.
Le dieci distorsioni negative più comuni
La buona notizia è che, una volta riconosciuto che le distorsioni cognitive sono all’origine del nostro disturbo mentale, possiamo iniziare a lavorarci per correggerle. Parte integrante del processo di guarigione è imparare a riconoscerle per poi eliminarle. A questo scopo, il dottor Burns aveva creato una lista con i diversi tipi di distorsioni cognitive. Ecco i dieci più comuni:
- Tutto o niente: O si è perfetti, o si è un totale fallimento.
- Ipergeneralizzazione: quando capita qualcosa di negativo, ci si convince che continuerà a ricapitarci anche nel futuro.
- Filtro mentale: concentrarsi su un unico aspetto negativo tralasciando tutti quelli positivi (ad esempio, una sedia rotta ad un party divertente e ben organizzato).
- Sminuire il positivo: trasformare le esperienze positive o neutre in esperienze negative.
- Saltare alle conclusioni: trarre conclusioni basate su convinzioni personali e non su fatti concreti. Questa distorsione cognitiva si divide in due sottogruppi: la lettura del pensiero e l’errore dell’indovino. Chi legge nel pensiero dà per scontato che qualsiasi atteggiamento negativo degli altri nei suoi confronti sia da ricondursi a lui e a qualcosa che ha fatto, senza nemmeno considerare altre motivazioni, anche se più plausibili e logiche. L’errore dell’indovino consiste nell’autoconvincersi di essere destinati ad un futuro di disgrazie.
- Catastrofismo: fare di qualsiasi cosa, anche la più insignificante, una questione di stato in senso negativo, oppure viceversa, sminuire l’importanza di eventi positivi che ci riguardano.
- Ragionamento emotivo: forse il più pericoloso. Si crede che le emozioni negative derivanti dalle nostre distorsioni siano una verità assoluta.
- Pensare al condizionale: pensare troppo a quello che noi o gli altri dovremmo o non dovremmo fare genera aspettative irrealistiche, naturalmente impossibili da raggiungere. Ci si condanna quindi a un inevitabile fallimento e alla frustrazione che esso comporta.
- Etichettare: lasciamo che un nostro singolo errore ci definisca come individui falliti, senza considerare il contesto.
- Personalizzazione: ci riteniamo responsabili di tutto ciò che va storto, anche se al di fuori del nostro controllo.
Come affrontarle
Se leggendo la lista delle varie distorsioni cognitive abbiamo iniziato a pensare che molte di esse ci riguardano, non dobbiamo preoccuparci troppo: non è necessariamente una cosa negativa. Tutti ricorrono a questo tipo di automatismi di pensiero. L’unica cosa da evitare è restare intrappolati nella spirale dei falsi pensieri negativi. Essere consapevoli di questi automatismi e del momento in cui tendiamo ad applicarli è utile per aiutarci a correggerli e a sentirci meglio. Come fare? Possiamo innanzitutto fare un po’ di ricerche online per conoscere ancora più a fondo le distorsioni cognitive e provare a prendere nota di quando ci capitano.
Terapia online
Se l’impatto che hanno sulla nostra vita è particolarmente forte e abbiamo necessità di affrontare il problema in maniera più strutturata, possiamo invece rivolgerci a un terapeuta specializzato nell’approccio cognitivo comportamentale. Con il suo supporto, potremo imparare a identificare e ricontestualizzare i pensieri potenzialmente negativi, in modo da reagire più in fretta e in maniera più efficace e smettere di soffrire. Con Cozily, mettersi in contatto con un professionsita è facile quanto un clic.
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Alessandra Maghini
Specializzata in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale, esperta in disturbi d'ansia, stress, attacchi di panico, fobie e depressione.