Dipendenza dallo zucchero: quanto è pericolosa? Consigli per combatterla.

Perché si sviluppa? Che rischi comporta?

Perché ci viene voglia di mangiare la nostra merendina preferita non appena la vediamo, anche se non abbiamo fame o abbiamo appena finito di cenare? La risposta è semplice: lo zucchero crea dipendenza. E la dipendenza da zucchero è molto più comune di quanto si immagini, perché è insidiosa: molto spesso è presente in alimenti che riteniamo al di fuori di ogni sospetto.

Perché lo zucchero crea dipendenza?

La dipendenza dallo zucchero è molto simile a quella dalle sostanze stupefacenti. Vediamo perché.

Appetibilità

Da un punto di vista scientifico, i cibi appetibili non solo hanno un buon sapore, ma ci inducono a volerli mangiare ancora e in quantità sempre maggiori. È stato dimostrato che lo zucchero ha questo effetto anche sui bambini appena nati e sugli animali; questo perché si ha bisogno di calorie per sopravvivere e l’organismo reagisce prontamente ai cibi altamente calorici.

Valore edonico

Il valore edonico dei cibi zuccherosi riguarda l’intensità del piacere che si prova quando li si mangia. Il culmine del piacere che si ha mangiando cibi dolci viene chiamato “bliss point”, ovvero punto di beatitudine. I rivenditori di generi alimentari cercano di creare cibi che si avvicinino il più possibile al bliss point, così da stimolare il desiderio dei clienti di rivivere quella piacevole esperienza.

Effetto ricompensa

Quando si assumono zuccheri, si attiva il meccanismo della ricompensa: le papille gustative inviano dei segnali al nostro cervello, che inizia a produrre ormoni che procurano benessere, come la dopamina. Ecco quindi spiegato il motivo per cui è così difficile rinunciarci. Avendo associato allo zucchero una sensazione di benessere, saremo sempre più propensi ad attivare il meccanismo.

Rischi

La dipendenza da zucchero è dannosa per tutto l’organismo. Un livello elevato di glucosio nel sangue danneggia il cervello, rallentandone la capacità cognitiva e danneggiando memoria, capacità di apprendimento e di concentrazioneLo zucchero inoltre influenza l’umore. Alcuni studiosi hanno evidenziato come un elevato livello di glucosio nel sangue possa inficiare la capacità di elaborare le emozioni anche nelle persone giovani e in salute. Un altro studio ha dimostrato che chi soffre di diabete di tipo 2 è più soggetto a provare tristezza e ansia in fase di iperglicemia acuta. In aggiunta, chi è dipendente dallo zucchero ha il 23% di probabilità in più di soffrire di un disturbo mentale come la depressione rispetto a chi lo consuma in minor quantità.

Consigli per combattere la dipendenza dallo zucchero

Così come abbiamo abituato il nostro palato a dipendere dallo zucchero, possiamo riabituarlo a farne a meno. Il processo è piuttosto semplice: ridurre in maniera progressiva la quantità di zucchero e dolcificanti presente nel cibo che mangiamo. Ecco alcuni consigli per combattere la nostra dipendenza da zucchero.

  1. Un  cucchiaino in meno nel caffé.

Quanti cucchiaini di zucchero mettiamo nel tè o nel caffè? Togliamone uno. La bevanda non sarà dolce quanto prima, ma non avrà un sapore così diverso. Continuiamo a berla così per due o tre settimane, fino a che non ci abituiamo. A quel punto, togliamo un altro cucchiaino. Ripetiamo questo procedimento fino a che non arriviamo a un solo cucchiaino (o nessuno).

2. Diluire le bevande zuccherate.

Chi beve sempre o soltanto bevande zuccherate finisce per trovare poco dissetanti e insoddisfacenti quelle senza zuccheri, persino l’acqua. Se beviamo cinque bicchieri di bibita al giorno, sostituiamone uno con l’acqua o qualcosa di non zuccherato. Dopo due settimane, sostituiamone un altro. Aumentiamo gradualmente i bicchieri d’acqua fino a che non ci saremo liberati dallo zucchero.

3. Cambio di merendine.

Controlliamo quanti grammi di zucchero contiene il nostro snack preferito. Troviamo un’alternativa simile ma con qualche grammo in meno di zucchero e iniziamo a mangiarla per un paio di settimane. A quel punto, cambiamo snack, optando per qualcosa che contenga ancor meno zuccheri, fino ad abituarci a mangiare merendine con pochissimo o senza zucchero (mandorle, hummus, gallette di riso, etc)

4. Happy Hour alla frutta.

I cocktail contengono una grande quantità di zucchero, necessaria a smorzare il forte sapore dei liquori. Proviamo un mix che contenga frutta fresca, spremuta o a pezzi. Il sapore sarà meno dolce ma più naturale, e ci aiuterà a bere più lentamente e probabilmente meno.

5. Non compriamo torte tutti i giorni.

Riduciamo il numero dei giorni in cui mangiamo qualcosa di dolce dopo il pasto, così da evitare di sentirne il bisogno non appena finito di mangiare. Scegliamo dolci con pochi zuccheri. La frutta fresca con un cucchiaio di panna montata può essere un buon compromesso.

Un aiuto professionale

Se non riusciamo ad applicare questi consigli o se sentiamo che la nostra dipendeza dallo zucchero nasconda ulteriori disturbi mentali, è bene cercare l’aiuto di un terapeuta professionale. Con Cozily, possiamo farlo in tutta comodità da casa nostra: basta un semplice clic.

 

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Anna Galtarossa

Specializzata in Psicoterapia Sistemico-Relazionale, che considera la persona all'interno dei contesti relazionali di cui fa parte per poterle offrire sostegno in un momento di disagio e di difficoltà.

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