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La timidezza è un sentimento che tutti abbiamo provato nel corso della nostra vita, ma per alcuni è così invalidante da impedirgli di partecipare a situazioni sociali importanti a livello personale o professionale. Queste persone ricercano il contatto con l’altro, ma temono il rifiuto e la critica. Spesso si sentono isolate, e arrivano a sviluppare altri problemi come depressione o ansia, che cercano di lenire, in maniera errata e rischiosa, con alcol o droghe. La ricerca mostra come sia difficile vincere la timidezza a causa del circolo vizioso che genera: si tenta un approccio sociale, si prova una paura eccessiva dell’eventuale giudizio negativo e quindi si evita del tutto la situazione. Inizialmente ci si sente sollevati, ma in seguito si prova vergogna e ci si colpevolizza. A volte si arriva a arrabbiarsi e biasimare gli altri, perché ritenuti egoisti e poco empatici, cosa che rinforza il desiderio di evitarli.
Dato che le abilità sociali, così come ogni altro tipo di abilità, sono qualcosa che si sviluppa nel tempo, evitare i contesti sociali può portare a diventare “socialmente fuori forma”. Ecco quattro modi per aumentare il nostro benessere sociale e vincere la timidezza.
Pianificare per il successo
La timidezza, a differenza dell’introversione, è caratterizzata da una forte tendenza a sopravvalutare i giudizi negativi. A causa di questa tremenda paura del giudizio altrui, sprechiamo moltissime energie pensando a come NON fare qualcosa di sbagliato, invece di concentrarci su come far andare tutto bene.
Un modo per ridurre l’ansia sociale e vincere la timidezza è di impiegare più tempo a pensare a cosa potremmo fare per rendere la situazione un successo. Se abbiamo paura delle chiacchiere, pensiamo in anticipo a qualche argomento interessante da proporre facendoci delle domande: Quali sono le notizie di attualità di cui potrei parlare? Cosa c’è di bello nella mia vita che mi sento di condividere? Cos’ho in comune con gli altri presenti?
Possiamo anche concederci una strategia di uscita, ma cerchiamo di non usarla. Esporci alla paura è il modo migliore per vincerla; in ogni caso, è anche importante sentirsi in controllo della situazione, e non in trappola.
Essere curiosi
Secondo il Dottor Andrea Tommasini, psicoterapeuta di Cozily, la prima regola per vincere la timidezza e farsi degli amici è essere genuinamente interessato agli altri. Prendiamo come riferimento il lavoro dello psicologo Alfred Adler che ha scritto: “Chi non nutre interesse per gli altri, avrà maggiori difficoltà nella vita.”
In qualsiasi contesto sociale, cerchiamo di non concentrarci su noi stessi, ma sugli altri. Chi sono e perché sono qui? Quali sono i loro interessi? Questo ci dà qualcosa di diverso su cui focalizzarci e ci aiuta a fare conversazione. Tutti hanno una storia da raccontare. Scopriamo qual è, sediamoci e ascoltiamola. La gente ama parlare di sé. Il modo per essere la persona più interessante della stanza è ritenere gli altri interessanti.
Attribuirsi un ruolo
Molte delle persone timide con cui il Dottor Tommasini ha lavorato sono professionisti di successo, sicuri di sé al lavoro, ma timidi e ansiosi in situazioni in cui non è il lavoro a definire il loro ruolo. Avere un ruolo aiuta a darci uno scopo e delle linee guida su come ci dovremmo comportare. Andrea chiede ai suoi pazienti di assegnarsi questo compito: far sentire gli altri come loro vorrebbero sentirsi. Parte del piano per vincere la timidezza e far sì che tutto vada bene, è quindi attribuirsi un ruolo, darsi uno scopo: aiutare queste persone a sentirsi apprezzate è il mio obiettivo di questa sera, oppure è mio compito farli sentire i benvenuti.
Tenere a bada il nostro critico interiore
Le persone timide spesso sono molto autocritiche e il loro dialogo interiore può essere davvero feroce. Quando ci giudichiamo in maniera troppo severa, abbiamo più probabilità di pensare che gli altri ci giudichino allo stesso modo. Il nostro “critico interiore” può causare moltissimi danni emotivi, rubandoci l’autostima e la pace mentale.
Il modo migliore per sconfiggerlo e, di conseguenza, vincere la timidezza, è di avere un alleato più forte di lui al nostro fianco – una voce interiore che agisca come il nostro migliore amico. Quando il critico inizia a colpevolizzarci perché abbiamo paura, ricordiamoci che non esiste una sola persona al mondo a cui piace il rifiuto, ma anche che tutti ci sono passati e sono sopravvissuti. Quando il critico ci dice che non piaceremo mai a nessuno, ricordiamoci che è molto più importante piacere a noi stessi. Imparando a parlare a noi stessi in maniera più gentile, i contesti sociali non ci spaventeranno più come prima, perché eviteremo di autopunirci.
Ogni situazione sociale che affrontiamo è come una mini sessione di allenamento delle nostre abilità sociali. Più ne affrontiamo, più diventeremo abili a vincere la timidezza. È altrettanto importante sapere che per i casi più gravi di ansia sociale ci sono altri trattamenti efficaci, tra cui terapie individuali, di gruppo e farmacologiche. Se sentiamo di non riuscire a farcela da soli, cerchiamo l’aiuto di uno psicoterapeuta qualificato. Cozily è qui per voi.
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Andrea Tommasini
Specializzato in Psicoterapia Psicodinamica, rivolta al miglioramento delle capacità personali e relazionali, dell'autostima e del benessere psicofisico.