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Definire cos’è l’amore non è semplice, non solo perché si tratta di uno dei sentimenti più forti che l’essere umano può provare, ma anche perché in realtà esistono tanti “tipi” di amore, e anche riferendosi solo a quello romantico, si tratta di un sentimento che si modifica nel corso del tempo. L’amore dei due innamorati che si sono trovati per la prima volta e si sentono unici di fronte a tutto l’universo è decisamente assai diverso da quello di due coniugi sposati da vari decenni. Non per questo il primo è più forte o più sentito del secondo. Per certi versi capire cosa sia l’amore e riuscire a provare realmente questo sentimento permette di trovare tutto ciò di cui si ha effettivamente bisogno per vivere felici.
L’amore romantico
Anche se la fidanzata di Sheldon Cooper in The Big Bang Theory diceva di non avere bisogno dell’amore romantico per essere felice, in realtà ognuno di noi anela a questo tipo di rapporto esclusivo almeno con una persona. Si tratta del sentimento che ci permette di essere noi stessi di fronte ad una persona che fino a poco tempo prima era uno sconosciuto; che ci consente di avere una concordanza di intenti con qualcuno; che permette all’io di rispecchiarsi nell’altro e di divenire un noi. L’unione di due persone non è, tra gli essere umani, il semplice istinto della perpetuazione della specie, come invece avviene in molte altre specie animali. Per l’essere umano riuscire a costruire rapporti positivi con altre persone è fondamentale; tra questi rapporti moltissime persone trovano la necessità di averne almeno uno preferenziale, esclusivo e che crea un fortissimo legame emotivo e affettivo. Non esistono modi per spiegare cosa sia l’amore in poche parole, anche perché ognuno costruisce attorno a questo sentimento un intero mondo di fantasie, ideali e desideri.
L’amore dal punto di vista biochimico
C’è chi parla di colpo di fulmine, c’è chi dice che è il cuore che comanda il nostro cervello, c’è chi parla del fato, del destino, di tante questioni romantiche di questo genere. In realtà è la nostra biologia che ci porta a provare amore per qualcuno. All’atto pratico, nel momento in cui incontriamo una specifica persona il nostro cervello produce un’ampia quantità di feniletilamina, una sostanza che porta ad un forte aumento delle sensazioni che correliamo alla felicità. La produzione di tale sostanza è, nel corso del tempo, correlata alla presenza di una persona, di cui ci sentiamo innamorati. Perché tale produzione avvenga proprio per un singolo soggetto è una questione correlata ad una serie di eventi, sentimenti, situazioni; che riguardano sia il singolo, sia l’altro o i soggetti che ci stanno intorno. Per innamorarsi deve esserci in partenza una certa predisposizione personale, correlata ad una risposta positiva da parte dell’altro, che porta poi anche alla produzione di specifiche sostanze chimiche da parte del nostro corpo. Sotto questo punto di vista lo si può comunque vedere come una sorta di colpo di fulmine, che però potremmo dire che non avviene “a ciel sereno”, ma solo quando varie condizioni si verificano contemporaneamente.
L’amore è eterno e chi ama davvero è monogamo
Queste due affermazioni sono sostanzialmente false. Nel senso che il sentimento dell’amore ha delle fasi, partendo dall’innamoramento fino ad arrivare all’amore maturo, consapevole dei limiti dell’altro e del rapporto a due. Se gli avvenimenti della vita portano una coppia a rinnamorarsi nel corso degli anni, a costruire un sentimento profondo di condivisione, ad avere la medesima visione degli scopi da prefiggersi nel corso della vita, allora l’amore diviene eterno. In pratica è l’amore iniziale che, insieme alla volontà di due persone, riesce a modificarsi nel tempo senza frantumarsi o diminuire mai. Però nella vita possono avvenire anche eventi diversi da quelli sopra prefigurati; un soggetto può trovare qualcuno con cui ha maggiore vicinanza di intenti, oppure può modificare i suoi desideri iniziali e quindi tendere verso qualcun altro. Ovviamente se tali cambiamenti avvengono molto spesso nel corso degli anni si tratta di immaturità emotiva, di desiderio di provare esclusivamente sensazioni forti e coinvolgenti. Il semplice fatto però che un rapporto finisca perché uno dei due si è innamorato di un altro non significa che si possa parlare di immaturità emotiva. Spesso la rottura di un rapporto amoroso per la costruzione di un altro è semplicemente il sintomo necessario dato da un sentimento che non era stato costruito sulle basi corrette.
L’amore vero
Capita spesso di leggere affermazioni che partono dall’incipit: l’amore vero è. Purtroppo non esiste una formula per indicare cosa sia giusto o sbagliato in amore. Si tratta del resto di un sentimento, in quanto tale si connota in maniera diversa a seconda di colui che lo prova; anzi, visto che stiamo parlando di un sentimento corale, che comprende necessariamente almeno due persone, le variabili in gioco sono ancora di più. Quindi pensare che l’unico amore degno di essere vissuto sia quello per cui ci si dona completamente, per cui si desidera solo il bene dell’altro, non è una visione necessariamente esaustiva della questione. Ognuno ha il diritto di vivere la propria vita come meglio desidera, evitando ovviamente che con il suo comportamento l’altro si trovi a soffrire. Ogni coppia ha il diritto di dettare le proprie regole per quanto riguarda il rapporto amoroso e sotto questo punto di vista qualsiasi “tipo di amore” è concesso nel momento in cui fa felici entrambi i termini della questione.
L’amore incondizionato
Non esiste un solo “tipo di amore” se così lo si può chiamare, ma diverse tipologie del medesimo sentimento. L’amore genitoriale, ad esempio, è un tipo di amore del tutto incondizionato. La madre e il padre farebbero di tutto per la felicità dei figli, anche quando il loro agire può portare a dei danni al loro benessere. L’amore romantico difficilmente è incondizionato, in quanto si tratta sempre di un rapporto che comporta dare e avere all’interno di un rapporto di coppia.