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La violenza non è sempre fisica. Molto più spesso di quello che pensiamo, le parole vengono utilizzate come arma per ferire e esercitare il controllo su un’altra persona. La violenza verbale è un tipo di abuso emotivo basato sulle parole, sia parlate sia scritte, e può anche includere il linguaggio del corpo. Questi attacchi non-fisici possono causare un notevole stress emotivo, ecco perché è importante riconoscere i segnali tipici di questo abuso.
I segnali della violenza verbale
Non è semplice facile individuarli. Molti comportamenti verbali violenti, come gridare o canzonare una persona con soprannomi offensivi, sono stati storicamente minimizzati e normalizzati. Quando una vittima di violenza verbale parla della sua sofferenza, spesso si sente dire che sta esagerando. Se il rapporto con una persona della nostra vita ci fa sentire ansiosi o a disagio, soprattutto a causa delle parole che usa contro di noi, probabilmente stiamo subendo abusi verbali. Scopriamo quali sono.
Insultare
Insultare o utilizzare nomignoli in maniera eccessiva sono esempi di violenza verbale. Se abbiamo chiesto a qualcuno di smetterla di chiamarci in un certo modo e siamo stati ignorati, allora quel qualcuno sta esercitando violenza nei nostri confronti, a prescindere dalla parola utilizzata.
Criticare e giudicare
Le critiche possono essere costruttive, ma possono anche danneggiare la nostra autostima. Se una persona ci giudica e ci critica incessantemente, ci sta usando violenza. Non dobbiamo giustificarla nemmeno se ci dice che lo fa per il nostro bene, che voleva essere onesto o che era solo una battuta.
Svilire
È molto comune per gli aggressori verbali ricorrere a un linguaggio degradante e svilente per intaccare l’autostima della vittima. Il loro scopo è renderci dipendenti da loro: più riescono a farci sentire inutili o a farci vergognare di noi stessi, più sentiamo di avere bisogno di loro. Svilire qualcuno include riprenderlo davanti a tutti per un suo sbaglio, farlo sentire in imbarazzo quando è da solo o diffondere pettegolezzi per danneggiare intenzionalmente la sua reputazione.
Minacciare
Una minaccia non implica necessariamente un’azione fisica; le parole possono essere più che sufficienti a incuterci il timore di una ripercussione, fisica o meno. Il capo che minaccia di licenziarci, il partner di lasciarci o di metterci in imbarazzo davanti ai nostri amici sono tutti esempi di violenze verbali. Le minacce possono anche essere utilizzate per manipolarci e costringerci ad agire in un certo modo.
Gridare
Quasi tutti i genitori hanno urlato contro i propri figli, a un certo punto della loro vita. Per quanto le sgridate siano comuni, se sono eccessive o se avvengono regolarmente possono costituire una forma di violenza. Oltre ad essere una forma di intimidazione, urla e grida contribuiscono a creare un ambiente caotico che provoca uno stato di ansia costante.
Gaslighting
Un aggressore può anche mistificare o mentire su alcuni eventi passati per costringerci a mettere in dubbio i nostri ricordi. Questo è quello che si definisce gaslighting. Nel tempo, può portarci a dubitare del nostro stesso giudizio o addirittura a farci sentire pazzi. Se qualcuno che conosciamo continua a dirci frasi come “stai mentendo”, “hai capito male”, “ti stai ricordando male”, è probabile che siamo vittime di gaslighting.
Manipolare
La violenza verbale può anche includere la manipolazione, ovvero il ricorso a un linguaggio che ci spinge a fare cose che ci mettono a disagio. Far sentire qualcuno in colpa è una forma di manipolazione, così come la tattica del silenzio. Il manipolatore può anche arrivare a incolparci dei suoi sbagli.
Violenza verbale: dove avviene?
Qualunque relazione, che sia familiare, professionale o romantica può essere il contesto di una violenza verbale. Vediamo nel dettaglio.
Nella coppia
Qualsiasi tipo di abuso, anche quello narcisistico, può avvenire all’interno di una coppia, e la violenza verbale non fa eccezione. Un partner violento è spesso affascinante e affettuoso all’inizio del rapporto; inizia a mostrare la sua aggressività con insulti, minacce e urla soltanto in seguito, man mano che la relazione va avanti. Se abbiamo la costante sensazione di dover camminare sulle uova in presenza del nostro partner, probabilmente non faremo fatica a riconoscere dei segnali di violenza verbale all’interno della nostra relazione.
Sul posto di lavoro
Secondo alcuni studi, circa 1 persona su 5 ha subito violenza verbale al lavoro. Essa include bullismo, critiche feroci sulla prestazione lavorativa, molestie, pubbliche umiliazioni. Questo abuso mentale può essere esercitato sia dai superiori sia dai colleghi.
In famiglia
Proprio come la violenza verbale può essere uno strumento di controllo nella coppia, così può esserlo in famiglia. I genitori che ricorrono alla violenza verbale urlano, bullizzano o manipolano i figli affinché si comportino in un certo modo. Secondo alcuni studi, ben il 63% dei bambini ha subito violenza verbale in casa. Essendo un abuso emotivo e psicologico, può aumentare significativamente il rischio che sviluppino disturbi mentali durante l’adolescenza. La violenza verbale non è esclusiva dei genitori; anche nonni, fratelli o altri membri della famiglia possono esercitarla. Questi comportamenti di solito iniziano quando la vittima è un bambino e possono proseguire fino all’età adulta.
Tra amici
Alcune amicizie possono essere fonte di stress, ferirci o consumarci. Un amico che usa violenza verbale contro di noi cerca di comandarci a bacchetta o isolarci dagli altri. Potrebbe anche affermare di essere l’unica persona ad essere onesta con noi o in grado di sopportarci.
Quali sono gli effetti della violenza verbale?
Riconoscere i segnali dell’abuso è importante, ma lo è anche comprendere l’impatto che esso ha sulla nostra vita. Gli effetti a breve e lungo termine della violenza verbale includono:
Scarsa autostima
Gli insulti, l’umiliazione e le altre forme di abuso verbale sono in grado di distruggere la nostra autostima. Chi è vittima di questo tipo di abuso spesso si sente inutile, privo di valore o pensa di non poter fare nulla contro il suo molestatore.
Ansia
L’abuso verbale spesso crea confusione ed è difficile da prevedere. Le vittime possono avere paura o ansia all’idea che altre persone, oltre al loro aggressore, possano ferirli allo stesso modo.
Depressione
Diversi studi hanno dimostrato che la violenza verbale è un importante fattore di rischio per la depressione. Molte vittime si sentono tristi, impotenti e combattono contro un senso di vuoto in seguito a questo tipo di abuso emotivo.
Isolamento sociale
È molto comune per chi ricorre alla violenza verbale isolare le vittime, allontanandole da chi potrebbe fornire loro aiuto e supporto. Anche dopo essere uscita da una relazione di abusi, una vittima potrebbe non avere la forza necessaria per costruirne una sana e continuare a sentirsi solo e rifiutato.
Malessere fisico
Gli abusi verbali possono avere un impatto negativo anche sulla salute del nostro corpo. Lo stress cronico che comportano può provocare insonnia, fitte e dolori di vario genere, mal di testa e altri disturbi psicosomatici.
Cosa fare se siamo vittime di violenza verbale
La prima cosa da fare quando si decide di iniziare il proprio viaggio di guarigione dall’abuso emotivo è evitare che la violenza si ripeta. Se abbiamo riconosciuto i segnali dell’abuso nella nostra vita, cerchiamo di porre dei limiti. Rendiamo chiaro all’aggressore che il modo in cui ci tratta non è accettabile e che non lo tollereremo più. Se possibile, cerchiamo di passarci insieme il minor tempo possibile o eliminiamolo dalla nostra vita. Detto questo, sappiamo che può essere molto difficile farlo. Se non ci sentiamo in grado di stabilire dei confini da soli, cerchiamo l’aiuto di un professionista della salute mentale. Uno psicologo può aiutarci a elaborare il trauma che abbiamo subito. Anche se l’abuso emotivo può causare danni gravi e duraturi, la terapia può aiutarci a ricostruire la nostra autostima e a riprendere il controllo della nostra vita. Cozily è una piattaforma che offre terapia online a prezzi modici. Se vuoi iniziare a lottare contro gli abusi, inizia subito. Basta un semplice clic.
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Mattia Furia
Specializzato in Psicoterapia Cognitiva, incentrata sul presente, sulle risorse individuali e sulla possibilità di verificare i progressi compiuti.