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I disturbi dell’attaccamento possono essere trattati con della psicoterapia specifica, che mira a ricostruire o a rinforzare la capacità di una persona di avere fiducia e di creare connessioni profonde e significative con gli altri. Quest’ultima si basa sulla teoria dell’attaccamento, secondo la quale le esperienze negative dell’infanzia influenzano enormemente le relazioni che si instaurano da adulti. Scopriamo di cosa si tratta e in che modo questa terapia aiuta a superare i traumi del passato e la paura dell’abbandono.
Che cos’è la teoria dell’attaccamento?
Secondo la teoria dell’attaccamento, l’essere umano è biologicamente programmato a cercare legami sani e formativi, sin dalla più tenera età. Un bambino che ha la sua “base sicura”, ovvero qualcuno che si preoccupa per lui, esplora il mondo che lo circonda con facilità, senza particolari preoccupazioni. Se invece si ritrova da solo, per qualsiasi ragione (malattia, negligenza, abusi), avrà inevitabilmente moltissime difficoltà a fare esperienze e a relazionarsi con gli altri. In breve, vivere un trauma da piccoli può portare a problemi di insicurezza e di attaccamento, che ci impediscono di sviluppare e mantenere relazioni sane da adulti.
Come funziona la terapia?
La psicoterapia combatte i disturbi dell’attaccamento aiutandoci a superare gli strascichi dei nostri traumi infantili. Chiunque abbia subito un trauma da separazione da piccolo può ricorrervi per imparare a fidarsi degli altri in una relazione intima. Durante le sessioni di terapia, vengono insegnate svariate tecniche di rilassamento, tra cui la respirazione profonda, grazie a cui allontanare l’ansia e la paura dell’abbandono e entrare in uno stato di calma. Questa terapia è molto efficace coi bambini che faticano a entrare in connessione (dal punto di vista fisico ed emotivo) con i loro genitori naturali o adottivi o che soffrono di ansia e scarsa autostima, ma funziona benissimo anche con gli adulti che hanno bisogno di elaborare i traumi del loro passato. L’attaccamento sano è vitale per il nostro benessere, perciò è bene imparare sin da subito a coltivare relazioni positive e formative e a guarire dalle esperienze negative. Solo così possiamo affrontare conflitti e problematiche senza stress e strascichi dannosi.
Connessioni significative
La terapia dell’attaccamento si concentra sulla creazione di connessioni significative. Lo scopo ultimo è aiutare le persone a sentirsi a proprio agio all’interno di una relazione. Il primo step è instaurare un rapporto di fiducia con il proprio terapeuta.
Vulnerabilità emotiva
Essere vulnerabili dal punto di vista emotivo significa essere in grado di aprirsi con gli altri, di fidarsi. Mostrare le proprie emozioni e la propria vulnerabilità è fondamentale per costruire delle relazioni sane. Senza questa capacità, comunicare con l’altro è praticamente impossibile. La terapia dell’attaccamento può insegnarci come fare.
Paura dell’abbandono
Le persone con problemi di attaccamento hanno paura di essere abbandonate. Questa paura si può manifestare in molti modi: dal non sentirsi in grado di vivere da soli o di frequentare qualcuno all’evitare del tutto qualsiasi tipo di relazione. La terapia dell’attaccamento aiuta a superare questa paura e a gestire la sindrome dell’abbandono creando uno spazio sicuro.
Scarsa autostima
Una scarsa autostima ostacola la creazione di legami sani e onesti. Con la terapia dell’attaccamento, impariamo a diventare più sicuri di noi stessi e, quindi, a sentirci pronti per instaurare nuove relazioni.
Terapia dell’attaccamento: in quali casi ricorrervi?
La terapia dell’attaccamento può essere utile a bambini e adulti che fanno fatica a:
- relazionarsi con gli altri
- comunicare con gli altri
- controllare le proprie emozioni
- gestire la depressione
- gestire la paura dell’abbandono o il senso di perdita
È particolarmente indicata per chi:
- è cresciuto senza legami sani o significativi con la propria famiglia
- ha genitori con disturbi mentali come ansia o depressione
- ha subito abusi o è stato trascurato da bambino
- è cresciuto in case famiglia o orfanotrofi
- è stato adottato da piccolo
Bambini
La terapia dell’attaccamento è adatta a tutti i bambini, soprattutto a quelli che hanno avuto un’infanzia difficile. Per quelli che hanno meno di cinque anni, si parla di gioco-terapia. Durante le sessioni, il terapeuta lavora sia col bambino che con i genitori, per aiutarli a instaurare un rapporto di fiducia.
Adolescenti
Gli adolescenti si trovano in una fase della vita particolarmente problematica, in cui devono affrontare moltissimi cambiamenti. Spesso non sanno come fare, quindi sviluppano rabbia o ansia sociale. La terapia può aiutarli a gestire questi cambiamenti, facendoli lavorare sulla propria autostima e sulle loro competenze sociali.
Famiglie
Questa terapia funziona anche per le famiglie: il terapeuta lavora a stretto contatto con genitori e bambini e li aiuta a capirsi a vicenda, mantenendo imparzialità e garantendo un ambiente sicuro e confortevole.
Non aspettiamo
La terapia dell’attaccamento aiuta le persone a guarire da una forma di attaccamento tossico che deriva da traumi di abbandono, abuso o negligenza. È molto efficace nei casi di ansia, depressione, scarsa autostima, sindrome dell’abbandono o del rifiuto. Essa rinforza l’idea che possiamo sentirci amati, al sicuro e compresi all’interno delle relazioni che creiamo con gli altri. Se state cercando aiuto e credete che questo tipo di terapia faccia al caso vostro, andate sul nostro sito e scaricate la nostra app. Belproblema offre terapia online con psicologi professionisti a prezzi modici nella comodità di casa vostra. Non aspettate. Iniziate oggi.
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Stefano Marina
Specialista in interventi su misura per la persona, approccio dinamico con integrazioni di approcci cognitivo-comportamentale e sistemico-relazionale, target principali sono il giovane adulto e l’adulto, la coppia e la famiglia, i gruppi.