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Ogni anno, volenti o nolenti, a fine novembre ci ritroviamo catapultati nella magia del Natale. Quest’anno però, usciamo da un lungo periodo di isolamento ibrido a causa del COVID. Molti di noi stanno ancora vivendo un contrasto complicato tra entusiasmo e paura, tra gioia festiva e disagio sociale. Anche se l’atmosfera è più leggera e positiva rispetto a quella del primo lockdown, non possiamo ignorare i sentimenti negativi rimasti. Il dolore dell’abbandono e della perdita, la solitudine e la malinconia sono ancora presenti in molti di noi ed è per questo che è facile cadere nella depressione natalizia. Per quanto sia faticoso e sgradevole, dovremmo imparare ad affrontarla, piuttosto che nasconderla.
L’impatto del COVID sulla nostra vita
Il COVID ha cambiato la nostra esistenza radicalmente, in molti modi. La prima cosa che ha fatto è stata privarci delle interazioni sociali con la nostra comunità. Siamo rimasti chiusi in casa, quindi non abbiamo più avuto l’occasione di incontrare gli altri genitori a scuola, i colleghi al lavoro o gli amici in palestra. Non abbiamo più potuto scambiare quattro chiacchiere al bar, né mantenere i nostri appuntamenti fissi dal parrucchiere; il COVID-19 ha annullato qualsiasi intermezzo tra lavoro e vita domestica. Questa mancanza di socialità ci ha destabilizzato. Anche ora che la situazione è nettamente migliorata grazie al vaccino, molti di noi fanno ancora fatica a ritrovare il proprio ruolo all’interno della comunità.
Perché ci si sente soli a Natale?
Il Natale è uno dei momenti più emozionanti dell’anno, in cui le persone tendono a essere più positive e la positività, si sa, è contagiosa tanto quanto la negatività. Detto questo, molti di noi si sentono comunque molto soli e depressi. Perché? Vediamo alcuni dei motivi più comuni:
- Ci si ricorda di amici cari o famigliari che sono mancati
- Ci ritornano alla mente episodi traumatici della nostra infanzia
- Abbiamo aspettative sul Natale che vengono puntualmente deluse
- Paragoniamo la nostra situazione a quella degli altri e ci sentiamo in difetto
- Ci sentiamo privi di energie e incapaci di vivere appieno le esperienze
- Siamo costretti a stare lontani dal luogo di lavoro, dove ci sentiamo a nostro agio perché abbiamo un ruolo e un’identità definiti
- Ci sentiamo bombardati da obblighi sociali di vario genere
- Fatichiamo a andare d’accordo con i parenti
Se pensiamo di essere gli unici a soffrire di depressione natalizia, è bene sapere che la richiesta di servizi per la salute mentale aumenta notevolmente in questo periodo dell’anno, quindi non dobbiamo sentirci soli. I campanelli d’allarme che ne segnalano la presenza variano da persona a persona, ma i più comuni sono:
- Arrabbiarsi senza motivo con le persone che si preoccupano per noi
- Evitare di proposito le occasioni sociali
- Parlare male degli altri
- Entrare in un circolo vizioso di preoccupazioni
- Non dormire abbastanza o dormire troppo
- Dimenticarsi di mangiare o mangiare troppo, sviluppando delle abitudini alimentari irregolari
Come combattere la depressione natalizia
Superare il disagio sociale
Il disagio sociale è tanto vero quanto il fatto che è necessario tenere costantemente allenate le nostre competenze sociali. Tutti hanno bisogno di stare con gli altri, di avere un luogo sicuro per condividere le proprie emozioni senza sentirsi criticati, ma accolti. Sapere che si manca a qualcuno, così come quel qualcuno manca a noi, è una necessità umana universale. Come facciamo quindi a socializzare e a farci nuovi amici senza sentirci completamente sopraffatti dall’ansia?
- Uniamoci a un club virtuale, di qualunque genere (libri, cucina, cinema). Meglio ancora in presenza, se ci sentiamo pronti.
- Proviamo a fare quattro chiacchiere con i vicini
- Iscriviamoci a un corso creativo, di pittura, di lingue, etc.
- Troviamo un gruppo di fitness con cui andare in palestra o fare un giro in bici nel weekend
- Partecipiamo agli eventi parrocchiali
- Impostiamo una routine regolare, così da non dimenticarci dell’importanza della socializzazione
Fare il primo passo può essere difficile: il rifiuto fa più paura della morte. Ma per quanto un rifiuto non sia raro, è molto più probabile che le persone accettino la nostra proposta. Proviamoci.
2. Trovare uno spazio e un momento per se stessi.
Trovare un momento libero per riflettere e porci queste domande è fondamentale.
- Come vediamo noi stessi, gli altri e il mondo?
- Siamo capaci di mettere dei paletti, di dire no quando ce n’è bisogno?
- Siamo attenti a quello che introduciamo nel nostro corpo?
- Ci prendiamo cura del nostro corpo in maniera regolare?
- Stiamo investendo abbastanza tempo e energie nelle relazioni che riteniamo più importanti?
- Qual è il contributo che diamo alla società?
È possibile ritagliare uno spazio per sé anche quando si vive con un partner o con una famiglia numerosa? La risposta è sì. Vediamo come.
- Trasformiamo il ripostiglio in uno spazio creativo personalizzato.
- Adottiamo la politica della porta chiusa: diciamo agli altri membri della famiglia che quando la chiudiamo, non ci devono disturbare
- Siamo presenti nei vari contesti sociali rispettando i nostri limiti
- Se è possibile, deleghiamo, rinunciando al controllo
- Cerchiamo di uscire di casa per passare un po’ di tempo da soli, magari facendo un’attività all’aperto
Trovare l’equilibrio tra entusiasmo e solitudine
Pensiamo alla vita come a un viaggio in cui ogni giorno cerchiamo di star meglio rispetto al precedente. Qualunque cambiamento attuiamo per arrivare alla versione migliore di noi stessi, per quanto piccolo, è un passo in avanti verso la meta e un traguardo da festeggiare. Questo Natale post-COVID non fa differenza. Facciamo un nuovo passo provando a socializzare nel modo in cui ci sentiamo più a nostro agio, cercando nuove attività a cui appassionarci. Proviamo a cucinare una ricetta speciale insieme alla nostra famiglia, facciamo un giro in centro per guardare le luci e gli addobbi natalizi, offriamo un caffè a uno sconosciuto al bar. Andiamo dove sappiamo che troveremo gioia e godiamoci la gratitudine. Possiamo anche dedicarci a dei passatempi individuali, ritagliandoci e proteggendo il nostro spazio, in modo da ricaricarci e essere più ottimisti.
Se la depressione natalizia si fa sentire, lasciamo che ci sommerga. Accogliamo la paura e la solitudine. Gridiamo, urliamo contro il cuscino, passiamo la giornata sul divano a guardare Netflix. Il nostro corpo e la nostra mente sapranno cosa fare, se riusciamo a trovare conforto nel disagio. Se ci sembra impossibile, cerchiamo un aiuto professionale. Cozily è qui per noi.
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Andrea Tommasini
Specializzato in Psicoterapia Psicodinamica, rivolta al miglioramento delle capacità personali e relazionali, dell'autostima e del benessere psicofisico.