Indice
L’anoressia è un disturbo dell’alimentazione caratterizzato da restrizione alimentare, peso corporeo inferiore al minimo normale, paura di ingrassare e un’immagine distorta del proprio corpo. Ricevere una diagnosi di anoressia cambia la vita. Da una parte si prova sollievo, perché si comprende il motivo per cui si sta male, dall’altra disperazione, perché ci si sente sopraffatti all’idea di iniziare la riabilitazione. Sono entrambe reazioni normali.
Non è facile supportare nel modo corretto una persona a cui è stata diagnosticata l’anoressia. A volte si fatica a comprendere il suo percorso di guarigione o si necessita di un supporto psicologico per restargli accanto. Anche questo è del tutto normale. Imparare a capire quello che il nostro amico o familiare sta passando è la prima cosa che possiamo fare per dimostrargli che gli siamo vicini ed è anche la più importante. In questo articolo scopriremo come affrontare i diversi aspetti dell’anoressia e come aiutare al meglio chi soffre di questo disturbo.
Anoressia e emotività
Ricevere la diagnosi di un disturbo alimentare può suscitare molti sentimenti complessi. Spesso, per chi ne soffre, limitare il cibo è un modo per affrontare emozioni problematiche, quindi la sola idea che venga a mancare questa valvola di sfogo è spaventosa. Questo è un pensiero del tutto normale, che scomparirà durante la riabilitazione.
I trigger emotivi variano da persona a persona, ma solitamente includono vedere la propria immagine in foto o allo specchio, elaborare negativamente i commenti degli altri sul proprio aspetto fisico o ripensare a com’era prima. Essere consapevoli di questi fattori può aiutare a ridurne al minimo l’esposizione. È normale vivere una sorta di ambivalenza in merito alla riabilitazione dall’anoressia. Potrebbe esserci una parte di noi che vuole stare meglio, ma anche una parte di noi che ha paura del cambiamento che il nostro corpo, la nostra mente e la nostra vita faranno durante la guarigione. Se questo sentimento ambivalente vi sembra familiare, parlatene con un terapeuta professionista. Vi aiuterà a esplorare emozioni sconosciute, a sviluppare processi di pensiero più sani e a trovare un gruppo di supporto.
Gli effetti dell’anoressia sul fisico
L’anoressia è un disturbo che impatta negativamente sull’immagine che abbiamo del nostro corpo. Per questo motivo, comprendere la relazione tra cibo e salute fisica può essere particolarmente difficile. Il supporto di un nutrizionista è solitamente incluso durante la guarigione, ma gli studi hanno dimostrato che per essere davvero efficace, deve essere personalizzato.
Un’altra cosa di cui è bene essere consapevoli è il rischio di sviluppare l’ortoressia in fase di riabilitazione. L’ortoressia è un disturbo alimentare caratterizzato dall’ossessione per il cibo sano. Imparare a mangiare correttamente è parte integrante del recupero dall’anoressia, ma non è raro che chi ne soffre ne diventi ossessionato, arrivando ad esempio a eliminare in toto alimenti considerati dannosi o a programmare i pasti con giorni di anticipo. Questo perché le abitudini alimentari non riguardano solo il tipo di cibo che si mangia, ma anche le quantità, i metodi di cottura, le proprietà nutrizionali e i rituali legati al pasto e alla sua preparazione.
Se ci rendiamo conto di avere ancora dei pensieri ossessivi sul cibo, anche se focalizzati su un’alimentazione sana, è bene parlarne immediatamente al nostro psicologo di fiducia. Ci insegnerà delle strategie di coping per avere sollievo, non ulteriore dolore emotivo.
Risvolti sociali
Gli studi dimostrano che il supporto è fondamentale durante il recupero dall’anoressia e che il disagio sociale è un ostacolo alla guarigione. Fare parte di un gruppo di supporto può essere di grande aiuto, così come la terapia di gruppo. L’associazione NEVER GIVE UP offre consulti gratuiti via Skype entro 14 giorni dalla richiesta di aiuto, da inviare per email. La Onlus Fenice organizza un gruppo di auto mutuo aiuto online gratutito aperto a genitori e famigliari di persone affette da disturbi alimentari. L’associazione Midori ha una helpline attiva gestita da volontari, oltre ad offrire supporto diretto tramite punti di ascolto a Vicenza. Per conoscere le varie opzioni disponibili sul nostro territorio, rivolgiamoci al nostro terapeuta di fiducia.
Offrire aiuto e assistenza
Amare una persona che soffre di un disturbo alimentare può essere doloroso. Ecco perché è importante non soltanto prendersi cura del malato, ma anche di noi stessi. Consideriamo l’idea di contattare un terapeuta. Non soltanto ci aiuterà a capire meglio l’anoressia, ma ci fornirà anche dei validi strumenti per affrontare le difficoltà legate all’assistenza del nostro caro. Partecipare ai gruppi di supporto e di auto mutuo aiuto è inoltre di grande beneficio.
Il nostro consiglio
Se conosci qualcuno che sta combattendo contro l’anoressia o lo stai affrontando tu stesso, saprai già quanto sia difficile. Quello che devi ricordare è che non sei solo. Ci sono tante risorse e informazioni disponibili online per aiutarti ad affrontare questo disturbo alimentare. Cercare aiuto può spaventare, ma è già il primo passo verso la guarigione. Se non te la senti di uscire di casa o temi un confronto faccia a faccia, puoi provare con la terapia online via WhatsApp. Basta un clic. Ricorda che prima si inizia la riabilitazione, migliori sono i risultati raggiunti.
Hai bisogno di supporto specifico sul tema affrontato in questo articolo? Scarica subito l'App di Cozily!
Mattia Furia
Specializzato in Psicoterapia Cognitiva, incentrata sul presente, sulle risorse individuali e sulla possibilità di verificare i progressi compiuti.